MALEDETTI FIGLI DI GIUDA,
VI PRENDEREMO!
La caccia nazifascista agli ebrei in una terra di confine.
Varese 1943-45
Di Francesco Scomazzon
Prefazione di Franco Giannantoni
Edizioni Arterigere-EsseZeta, collana “La Memoria”
Il dramma della Shoah italiana si manifestò in tutta la sua ferocia lungo l'intero arco della frontiera italo-svizzera dove i fuggiaschi, provenienti da ogni parte d'Italia, cercarono la salvezza.
Fra i 5-6 mila ebrei che raggiunsero la Confederazione Elvetica, soli o con le loro famiglie, l'80% transitò dal Varesotto.
Fu una scelta dettata dalle favorevoli condizioni orografiche del territorio prealpino anche se l'impresa fu estremamente dura.
Dal 16 settembre 1943 infatti la Guardia di Frontiera del Terzo Reich e la Milizia confinaria della Repubblica Sociale Italiana si schierarono in armi sulle montagne e ai valichi doganali per intercettare quello che era diventato un vero e proprio esodo.
Solidarietà e collaborazione di un'estrema minoranza della popolazione e del “basso clero” non riuscirono sempre ad evitare che gli ebrei fossero catturati per lo zelante servilismo dei burocrtati fascisti e per i tradimenti da parte delle “guide”.
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